lunedì 10 gennaio 2011

Le mie moto

Tutto cominciò durante il pranzo, in una giornata normalissima del luglio del 1996.
Stavamo tranquillamente mangiando la nostra pastasciutta quando, al telegiornale, annunciarono alcune modifiche al codice della strada, e una su tutte stuzzicò il mio interesse.....da quel giorno chi aveva la patente B poteva condurre motoveicoli fino a 125 cc fino a un mass....... e in quel momento il mio cervello cominciò a frullare!
Dopo qualche minuto di profondo sbattimento cerebrale, esordii verso mio padre con questa frase:
-"Ciò, ma a vespa vecia del nono funsionea 'ncora?" 
e mio padre un po' stupito mi rispose : 
-"Boh, penso de si ma bisognaria tirarla fora e provare!!!"
e io:
-"Gheto tempo dopo magnà che provemo?"
e lui:
-"Va ben, provemo."

Detto fatto, dopo pranzo siamo scesi in garage e abbiamo riesumato la vecchia vespa del nonno, una VNB1T del 1960.
Pulita alla candela, messo un po' di miscela nel serbatoio, due pedalate e la vecchietta ricominciò a borbottare abbastanza regolare. Ok, era fatta. Ora potevo girare anch'io su due ruote!!!!
Dissi a mio padre:
-"Bon dai, unco' vao assicurarla, così dopo vao in giro coa ciospa!!!!"
e mio padre:
-"Ma va, dove vuto 'ndare co sta Vespa?"

E così fu. 
Iniziai a girare col vespone del nonno e nonostante i commenti dei miei amici sulla vespa, che effettivamente non era esteticamente molto appagante, continuavo a sentirmi sempre più coinvolto da questo modo di spostarsi. Ben presto mi avvicinai a Mario che già da anni girava con una bellissima Vespa GTR 125 color mattone con dieci anni giusti in meno della mia.
Grazie a Mario cominciai a girare non solo per spostarmi, ma per esplorare quelle strade e quei luoghi che di solito non si vedono e non si apprezzano perché normalmente i mezzi di trasporto servono proprio a questo, a portarti da un luogo all'altro.

Memorabile il giro fatto con Mario sull'altipiano di Asiago,  maledetto hai 4 marce e la tua vespa corre più della mia....."SPETTAME CHE NO A VA UN C@..O!!!!"
In cui ci siamo bevuti la cioccolata calda ad agosto da quanto freddo era, e abbiamo guidato come dei folli scendendo.... se ci penso adesso mi vengono ancora i brividi!!!!!

Memorabile anche la mia salita in solitaria fino a cima Grappa con oltre un metro di neve!!!!

Poi cominciai a pensare a farmi la patente della moto.
I 21 anni stavano per arrivare e cominciai a girare per i  concessionari SOLO per dare un'occhiata, quando ho incontrato lei.....bellissima, rossa, economicamente abbordabile, perfetta!!!!
Honda Dominator 650 del '92, 5 milioni e 2cento mila lire, ce li avevo!!!!
Fu subito amore!!!!


La comprai subito, ma c'era un piccolo insignificante dettaglio.....compio gli anni a settembre ed era ancora giugno!!!!!
Ma non importava, ciò che più contava era averla a casa anche se era molto dura non poterla usare.
Comunque quell'estate passò fortunatamente in fretta ( e intanto il contakm della Dominator aveva 100 km circa in più; non chiedetemi come e dove li ho fatti) e la scuola guida mi aprì le sue porte consegnandomi un bellissimo foglio rosa che mi autorizzava ad esercitarmi su strade secondarie poco trafficate.
Peccato che in quel periodo stavo facendo l'anno di servizio civile a Vicenza e vi lascio immaginare quali furono le strade in cui mi esercitavo alla guida.
Pagai cara questa mia sfrontatezza rispetto al codice della strada un sabato mattina piovvigginoso di inizio dicembre, quando una cara vecchietta (altrettanto sfrontata) decise di tagliarmi improvvisamente la strada con il suo motorino ovviamente non assicurato. Risultato? Moto molto sbattuta, giacca e casco (BENEDETTO) grattati e qualche livido. Lei? Assolutamente nulla!!!! Eppure l'avevo centrata in pieno!!!!!
La vicenda non fu piacevole ma alla fine la vecchia pagò tutto cash, intimorita forse dalle mie (irripetibili) minacce di morte!!!
La moto era in forma e i numeretti continuavano a scorrere veloci tanto che il conta km ne segnava 13000 in più, ma arrivò ottobre del '98 e passando ASSOLUTAMENTE PER CASO da Miazzon Moto ebbi un ennesimo colpo di fulmine....
Sempre Honda, bella, grossa, 750, bianca nera e grigia, sempre enduro, 6milioni e mezzo? Non ce li avevo, ma non importava l'affare si fece comunque e così passai al bicilindrico, ad una moto finalmente protettiva e che mi desse l'opportunità di viaggiare. Eccola:


Con l'Africa Twin mi si aprì un mondo ancora più vasto e, complici nuove conoscenze motociclistiche, cominciai a conoscere tutte le meravigliose strade delle  nostre dolomiti e non solo.
Memorabile è stato un gran bel giro fatto assieme a dei pazzi supersportivizzati che pensavano di essere su una lunghissima pista, ogni tot km si fermavano a far riposare i polsi (e anche ad aspettarmi) ma appena li raggiungevo questi via di nuovo a manetta....praticamente non sono mai sceso dalla moto!!!!
Un' altra avventura è stata quando, in una bellissima e cristallina giornata di GENNAIO, ho ben pensato di partire alle 11 di mattina alla volta del Lago di Garda. Dopo un'ora ero a Peschiera e poi via tutta la sponda veneta del lago, senza traffico e un paesaggio incredibile di montagne innevate tutte attorno a me con il lago placido ed immobile!!!!
Una volta arrivato a Torbole (circa le 14:30-15) mi si pone però un dilemma che fino ad allora non mi aveva neppure sfiorato...."E desso che strada fao pa tornar casa?"
La Vallarsa era improponibile e pericolosa, sicuramente c'erano neve e ghiaccio; proseguire con il periplo e tornare per la sponda lombarda? Troppo lungo e non conoscevo bene la strada...(il GPS è arrivato molto dopo!)
Non avevo scelta, proseguire verso Trento e poi tornare per la Valsugana!
In quel momento quella scelta non mi preoccupò molto, dopotutto ero sempre andato in giro in moto anche d'inverno e tutto sommato mi sentivo abbastanza bardato, ma non sapevo ancora ciò che mi aspettava....
Fino a Trento tutto bene, ma nel momento in cui il sole mi diede l'arrivederci al giorno dopo, si scatenò un inferno ghiacciato. Ho pochi ricordi di quell'interminabile nastro d'asfalto completamente bianco che passava sotto le mie gomme, so solo che nei momenti più difficili ho dovuto fare training autogeno per riuscire a continuare.
Se sono sopravvissuto alla Valsugnana in pieno inverno l'Elefantentreffen mi fa un baffo!!!!
Mamma quanto freddo, e chi mi conosce sa che io non ho MAI freddo. Immaginatevi cosa ho passato!!!!
Un'altro episodio della serie "Mi voglio fare più male possibile" è stato quando, una sera d'estate (almeno questa volta) dopo un temporale degno del diluvio, decido di andarmi a fumare l'ultima sigaretta della giornata in un posto diverso dalla mia terrazza. Esco a guardare e dopo che una magnifica luna quasi piena e un cielo stellato mi facessero CIAO decido di andare fino su in cima Grappa!!!
Detto fatto mi preparo e parto. Erano le 22.
Ovviamente non faccio la strada più facile e banale, ma inforco la salita da Semonzo verso Campo Croce, e fino a li tutto bene. Appena supero Baita Camol sbatto violentemente addosso un impenetrabile muro di NEBBIA, e a questo punto una persona normale sarebbe tornata indietro...ma io tanto normale non sono, per cui avanti. Tanto per farvi capire, avete presente il polesine a novembre? Beh, era molto peggio, penso che la nebbia in quella situazione si potesse addirittura imbottigliarla!!!!
Andavo talmente piano per vedere la strada, che la ventola di raffreddamento continuava a partire e il peggio doveva ancora venire.
Infatti dopo un po' la moto comincia a borbottare e poi si spegne....NOOOOOOOOOOOOO che c@..o succede?
Mi trovavo in mezzo al nulla avvolto in una nebbia quasi gelatinosa e tu, moto di ME..@ ti vai a spegnere????? E ADESSO????
Poi recupero un po' di calma (no, non l'ho fumata li la cicca, dovevo fumarla in cima) e realizzo che sono entrato in riserva!!! Giro il maledetto rubinetto e dopo due tentativi il motore romba ancora, ok metto la prima        
e avanti ancora.
Non so in che modo ma ad un certo punto realizzo di essere finalmente arrivato in cima, parcheggio la moto e sempre in mezzo al fluido gelatinoso, mi accendo quella stramaledetta, meritata e sospirata sigaretta.
Mentre mi gusto la nicotina che entra in circolo mi viene un pensiero: "Ecco adesso ci mancano solo gli alieni e poi sono a posto".
Butto il mozzicone (nel cestino!), rimetto il casco e ridiscendo, questa volta per la via più scontata e banale. E' la scelta giusta, infatti la nebbia è meno fitta ma comunque ci vedevo sempre poco "No i fa proprio un casso de luce sti fari" e mi fermo a controllare....uno dei due fari è morto..."Par forsa no ghe vedevo!!!"
Allora ricapitoliamo: in riserva, un faro bruciato, nebbia, e non ho il coraggio di guardare che ore sono. Poi  aggiungiamoci anche le mucche in mezzo alla strada con conseguenti ampie tracce del loro passaggio, ed il quadro è fatto.
Finalmente riesco a tornare al sicuro nel mio garage e solo in quel momento ho avuto il coraggio di guardare l'ora....erano le due del mattino!!!!

To be continued...

sabato 25 dicembre 2010

Forse quest'anno ce la faccio

Si... come da titolo forse quest'anno ce la faccio sul serio a realizzare il mio sogno di andare all'Isola d'Elba in vespa.
Sono riuscito a convincere (impietosire, incastrare) Mario e Roby, due miei carissimi amici con cui ho condiviso migliaia di km in moto e che hanno finalmente accettato questa mia proposta indecente.
Mario ha una bellissima Vespa GTR del '70 conservata in ottime condizioni che ha fatto sistemare quest'anno. Proprio con lui ho condiviso il mio primo anno e mezzo da vespista nel 1996.
Roby ha una Vespa GL del '63 che ha comprato ad un prezzo stracciato e che ha sistemato da solo per poterla utilizzare.
Io possiedo una Vespa PX 150 del 2000 e che sto facendo controllare proprio in questi giorni...

Ecco, questo nostro gruppetto è il "Vesp@reggia" e dal 27 al 30 maggio 2011 daremo vita al primo Vesp@reggia Tour all'Isola d'Elba.....